Ricostruzione mammaria: complicanze e risultati

Ricostruzione mammaria: quali sono le possibili complicanze e quali risultati si ottengono una volta terminata l’operazione?

Ricostruzione mammaria: complicanze

In ogni intervento chirurgico esiste la remota ipotesi che qualche complicanza possa sorgere dopo un po’ di tempo  dall’operazione. ricostruzione-mammariaAnche se molto rara, questa possibilità esiste, ed è quindi un bene elencare i casi più frequenti di rischio per essere ben preparati fin da subito. Nella ricostruzione mammaria mediante uso di espansori e protesi mammarie, le possibili complicanze sono due: in un primo caso si assisterà a una dislocazione dell’espansore o della protesi, mentre in un secondo caso ci sarà la retrazione della capsula periprotesica. Soffermiamoci su questa seconda ipotesi.

In cosa consiste questa retrazione della capsula periprotesica? In parole semplici, i tessuti reagiscono in maniera veemente all’inserimento della protesi, un corpo esterno, e ciò determina l’ispessimento e la contrazione della membrana connettivale che il corpo le crea attorno. L’incidenza di questa particolare complicanza è estremamente bassa dato che si valuta al di sotto del 5%, ma potrebbe capitare anche dopo parecchi mesi dopo l’operazione chirurgica. Se questa retrazione dovesse essere particolarmente grave, il medico chirurgo dovrà valutare l’ipotesi di un intervento correttivo, magari sostituendo la protesi stessa.

Ricostruzione mammaria: risultati

Per ottenere dei buoni risultati nella ricostruzione mammaria, il medico chirurgo dovrà posizionare correttamente l’espansore e ciò avviene all’interno della prima fase dell’operazione chirurgica. Solitamente si tende a posizionare l’espansore più in basso rispetto a dove la mammella è stata demolita: in questo modo si potrà espandere maggiormente il lato inferiore e ottenere una posizione eccellente del nuovo solco sottomammario.

Altri punti da tenere in alta considerazione ai fini della perfetta riuscita dell’intervento di ricostruzione mammaria sono il volume e la forma. In questi campi sarà l’esperienza e l’occhio del chirurgo che dovranno consigliare quale sia il volume e la forma adatta a quella particolare tipologia di paziente. Quanto alla forma, negli ultimi anni anni si tende sempre di più a sceglierne una a goccia che mimi quanto più possibile la forma del seno naturale, donando alla persona un aspetto equilibrato e armonico. In ogni caso, comunque, va ricordato che la mammella ricostruita non potrà mai assomigliare in tutto e per tutto a quella sana.