Che cos’è l’atelia

Alcune donne sono colpite da una malformazione molto particolare che interessa l’area capezzolo-areola: l’atelia. Cerchiamo di approfondire insieme l’argomento, scoprendo se è possibile oppure no porvi rimedio tramite la chirurgia plastica estetica.

L’atelia

Da un punto di vista strettamente medico, l’atelia consiste nella completa mancanza del complesso areola-capezzolo, che può interessare una sola mammella oppure tutt’e due. Le ragioni di questa malformazione del seno sono da ricercare nella genetica e nella familiarità e dunque nei fattori ereditari.

Va da sé che l’atelia abbia una ricaduta sia funzionale che psicologica sulla persona che ne è affetta. Da un punto di vista funzionale il paziente non potrà allattare il proprio neonato, vista la completa assenza del capezzolo. Da un punto di vista psicologico, invece, questa malformazione può comportare gravi sensi di vergogna, imbarazzo e sentimenti di anormalità complessivi.

Per ovviare all’atelia, comunque, ci si può rivolgere alla chirurgia estetica. Affidandosi a un bravo medico, la paziente che soffre di questa malformazione potrà osservare la ricostruzione dell’intera areola e del capezzolo, che può avvenire attraverso strade differenti. In tutti i casi, comunque, l’esito della ricostruzione è assolutamente soddisfacente.

Nella stragrande maggioranza dei casi, la ricostruzione avviene tramite il tessuto autologo del paziente stesso, tramite un auto-innesto. Per il capezzolo, ad esempio, il chirurgo plastico preleva un lembo a stella a tre punte, che verrà sapientemente trattato in modo da assumere una forma cilindrica che assomigli a quella di un capezzolo vero.

Per l’areola, di solito, le vie sono due. In caso di atelia, l’areola può essere ricostruita tramite una losanga di pelle presa da una parte del corpo che abbia un colore di pelle leggermente più scuro del seno. Molto spesso il sito donatore è quello relativo alla parte inguinale. Una volta trapiantato nell’area interessata si creerà un effetto di pigmentazione evidente rispetto alla pelle circostante.

L’altra strada per ricostruire l’areola in seguito all’atelia è quella del tatuaggio intradermico. Con questa soluzione si eviterà una cicatrice alla paziente, anche se comunque essa non è mai visibile a terzi ma, anzi, è sempre ben nascosta o in punti non visibili.