Le protesi mammarie sono pericolose?
La domanda che alcune pazienti spesso si fanno è se le protesi mammarie siano pericolose oppure no. Nell’articolo di oggi cercheremo di sfatare alcuni miti assolutamente infondati.
Le protesi mammarie sono pericolose?
Molto spesso quando ci si avvicina a un argomento delicato come un intervento chirurgico, per la paura si danno credito a dicerie e a ‘leggende metropolitane’ assolutamente infondate. Lo scopo di questo articolo informativo sarà appunto quello di fare chiarezza al riguardo, eliminando ogni possibile discredito che negli anni è stato gettato sulle protesi mammarie.
Un primo argomento di dibattito è stato quello relativo alla loro possibile pericolosità per ciò che concerne i tumori alle mammelle. Dopo anni e anni di ricerche possiamo dire senza alcun dubbio che non vi è assolutamente alcuna relazione tra le due cose. Avere una protesi mammaria, e quindi essersi sottoposti a un intervento di mastoplastica additiva, non fa aumentare le possibilità di contrarre il cancro alla mammella.
Un altra possibile preoccupazione è stata quella, in passato, di una possibile sclerodermia. Anche in questo caso è bene sottolineare che non esistono prove scientifiche al riguardo; detto in parole semplici, anni e anni di analisi cliniche non hanno rilevato alcuna correlazione tra le protesi mammarie e la sclerodermia (che, lo ricordiamo, è una malattia molto rara).
Possibili problemi delle protesi mammarie
Per chi non lo sapesse, le protesi mammarie sono formate da una parte esterna in silicone ed una interna che nella stragrande maggioranza dei casi è formata da gel di silicone (altre volte può essere costituita da una soluzione fisiologica). Quando si inseriscono delle protesi mammarie nel seno, il corpo le individua giustamente come un corpo esterno.
Questo scatena una reazione da parte del corpo che si concretizza in uno stato di tessuto reattivo. In rarissimi casi si può incorrere nella cosiddetta contrattura capsulare, ossia contrattura che può parzialmente deformare la mammella. Un caso del genere è estremamente raro visto che le moderne tecnologie hanno di fatto quasi annullato una possibilità di questo tipo.
Per evitare la contrattura capsulare (a volte imprevedibile), comunque, si deve inserire la protesi in una tasca adeguata e coprirla bene con i tessuti molli.