La biostimolazione

La biostimolazione è uno dei trattamenti medici più utilizzati degli ultimi anni. Ma in che cosa consiste? Vediamolo assieme, approfondendo l’argomento nel dettaglio.

La biostimolazione

Avere sempre una pelle giovane, fresca e ‘tirata’ al punto giusto, è il sogno di qualsiasi persona. Dato che purtroppo questo non avviene a causa del naturale invecchiamento, piano piano ci si rassegna ad avere una pelle rovinata e piena di rughe anche in età abbastanza precoce. Perché però rassegnarsi ad avere un aspetto che non ci soddisfa prima del tempo?

Anche se non esistono cure miracolose o cose simili, sono presenti nel variegato mondo della medicina diversi trattamenti che hanno come scopo finale proprio quello di rinvigorire una pelle ormai logora e attempata. Uno di questi è proprio la biostimolazione, una cura efficace e praticamente indolore che assolve proprio questo compito.biostimolazione

Le sedute di biostimolazione sono brevi, dato che al massimo possono arrivare a 45 minuti e non di più. In questo piccolo arco di tempo il medico curante provvede a inserire nelle zone interessate, tramite una siringa con un ago piccolissimo, dell’acido ialuronico. La puntura può provocare un leggerissimo fastidio, ma è un qualcosa di assolutamente sopportabile e innocuo.

I risultati sulla pelle del paziente sono immediati e possono durare per un tempo variabile, a seconda delle sostanze iniettate dal medico chirurgo. Tanto per rendere l’idea si può passare da un minimo di 2 mesi a un massimo di 6, terminati i quali ci si può sottoporre a una nuova seduta per ‘ritoccare’ il tutto.

A questo proposito ricordiamo che l’acido ialuronico è sì il più utilizzato (e anche il più efficace), ma non è assolutamente l’unica sostanza. In accordo con il paziente si potrebbe pensare di usare la famosa tossina botulinica, tanto per fare un esempio, che però per norma di legge è possibile iniettare soltanto nella zona inerente alle rughe glabellari e perioculari.

In alternativa all’acido ialuronico e alla tossina botulinica, comunque, il chirurgo può iniettare anche delle semplici vitamine, PDRN o degli amminoacidi precursori del collagene e dell’elastina. A seconda di quale sostanza si deciderà di inserire, i tempi per una seconda seduta varieranno.